1986 GUINNEVERE
Guinnevere , nel 1986, è il retro del vinile "LANCELOT".
(Per cortesia non inviate più nulla a quel vecchio indirizzo del Fan Club, grazie.)
Con una delicatezza estrema questo brano decanta la bellezza della luce all'ombra dei giardini interiori. E' uno dei brani preferiti dagli ammiratori di VALERIE DORE perchè qui c'è grazia, c'è dolcezza, ci sono tragiche verità espresse attraverso eleganza di suoni e raffinata scrittura musicale e di testo. Gli amici più attenti trovano che nella fresca chiarezza di questo brano si celi l'oscurata ma percettibile "altra parte malinconica di Monica."
Raccontando l’animo di Ginevra, moglie di Arthur e amante di Lancillotto, si illustra la sensibile seduzione che vivendo nella luminosità si può operare in molti cuori. Non si tralascia anche di accennare alla tragedia del buio che cala quando ci si chiude al mondo e come nube nera spegne l'avventuroso arcobaleno della vita, oscurandoci così anche alla vista altrui.
<-Nobica Stucchi alias Valerie Dore, autoscatto 2001
“Ginevra i tuoi occhi sono come il sole, il buio può uccidere la luce... nubi tempestose gettano ombre sui tuoi occhi. Aprirai finestre nuove? Guarda i colori che sbiadiscono cogliendoti di sorpresa. Non sai che è la tua luce a farli splendere? Vagando nei tuoi giardini a volte cadrai o inciamperai, a volte ti fermerai e piangerai, a volte coglierai la rosa e la spina... battaglie del cuore senza un suono."
Qui la dolcezza dell'interpretazione di Monica si esprime come avvolgendoci in un carezzevole abbraccio.
Valerie Dore, 2007: "Lasciate che il buio riviva ciclicamente in me e quando mi incontrerete ritroverete solo una donna in vera luce.(Monica)" " Ed in Ginevra c'è tutta l'eleganza ma anche la tragedia dell' amare muto, profondo, estremo, sacrificale ed interiorizzato per tutto il tutto, universale, un amare magico e combattuto, forte ed invincibile, tragicamente puro, anche per il divino, quasi divino e maternamente ampio proprio per tutto ciò che è terreno... in Ginevra c'è l'amare di una vera regina... o forse è solo il mio umile modo di amare che amplifica l'interpretazione a tal dismisura?
Non lo so quanto possa permettermi di identificarmi nella bellezza di Ginevra, ma so che in questo brano stavo sicuramente cantando un grosso pezzo della futura me. Tuttavia non sono mai stata totalmente come Ginevra, sposata ad Artù ed innamorata di un altro uomo: Lancillotto. Decisamente non è nella mia indole, no, io non l'ho mai posseduto un vero amante.
...ma in un certo senso ne ho avuti tantissimi di amanti, tanti quanti gli ammiratori ed i detrattori che ho distanziato ma adorato per anni, muta, pensandoli e sognandoli al mio fianco mentre ero rinchiusa nella stanza dei miei silenzi. Li udivo e vedevo adularmi o pugnalarmi anche senza che mi conoscessero, toccassero; esaltavano o infangavano il mio spirito come chi parla convinto di quel che dice pur di sentirsi in qualche modo un protagonista attivo nella sua insoddisfatta vita, divenendo incredibilmente artefice anche della mia. Non lo so, io non lo so perchè abbia amato così tanto, comunque amato anche sotto la mira di infuocate saette, amato, qualunque cosa accadesse, amato così profondamente come non ho mai pensato di poter amare una folla." ( Monica Stucchi alias Valerie Dore )
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